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Come rispondere alla domanda “Mi parli di Lei” in sede di colloquio

Mi parli di Lei”, una domanda semplice solo in apparenza, che apre quasi ogni colloquio di selezione, ma che cela una grande opportunità: quella di presentarsi al meglio, trasmettendo non solo le proprie competenze ma anche la consapevolezza di ciò che si può apportare alla posizione per cui ci si candida. Chi conduce il colloquio non si aspetta solo un racconto cronologico, ma vuole percepire una connessione tra il candidato e il ruolo da ricoprire.

🔹 Perché è importante questa domanda?

Il selezionatore desidera capire chi sei, non solo dal punto di vista professionale, ma anche come persona. Cerca indizi su come la tua esperienza si allinea con le esigenze aziendali, ed è proprio in questo momento che la tua risposta può diventare determinante, influenzando la prima impressione. Una risposta ben preparata, che mette in risalto le tue skills, qualità e motivazioni per il ruolo specifico, è il modo migliore per cominciare un colloquio con sicurezza ed entusiasmo.

🔸 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐬ì 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚?

Prima di tutto, prenditi del tempo per analizzare la posizione: quali sono le competenze e le caratteristiche richieste? Quali aspetti del tuo percorso possono rispondere a queste esigenze? È consigliabile fare un esercizio scritto, preparandosi a rispondere in modo chiaro e logico. L’obiettivo non è imparare una risposta a memoria, ma organizzare i concetti in una sequenza che risulti fluida e facile da seguire.

Ricorda che in questa fase hai ancora il controllo della conversazione: hai la possibilità di presentarti nel modo più efficace prima di passare a domande più specifiche. Mostrare consapevolezza, preparazione e autenticità farà un’ottima impressione e ti permetterà di distinguerti.

🔹 𝐈𝐥 𝐦𝐞𝐭𝐨𝐝𝐨 𝐒𝐄𝐂: il segreto per una presentazione completa e strutturata

Utilizzare un metodo semplice e funzionale come il SEC può fare la differenza nel rendere chiara la tua presentazione. SEC è un acronimo per:

S = Studi: Qual è stata la tua formazione e in che modo ha contribuito al tuo percorso professionale?

E = Esperienze: Quali esperienze lavorative hanno avuto maggiore impatto sul tuo sviluppo professionale e su quali competenze hai lavorato?

C = Competenze: Quali sono le competenze chiave che puoi portare in azienda, soprattutto quelle più rilevanti per il ruolo specifico?

Organizzare la tua risposta seguendo questi tre punti ti aiuterà a costruire una presentazione chiara, evitando confusione e vaghezza, due elementi che rischiano di dare l’idea di poca preparazione e di mancanza di consapevolezza.

🔸 L’importanza dell’autoconsapevolezza:

Essere vaghi o imprecisi può trasmettere poca motivazione o mancanza di conoscenza di sé. L’autoconsapevolezza è fondamentale, perché senza una chiara visione delle proprie capacità, attitudini ed esperienze, sarà difficile dimostrare quanto il proprio percorso e le proprie competenze si allineano con le aspettative del ruolo. Essere consapevoli significa anche essere capaci di riflettere sulle proprie azioni, emozioni e sulle reazioni in situazioni complesse: solo così si può costruire una comunicazione efficace e valorizzante.

🔹 Preparati alle domande scenario-based e al metodo STAR

Dopo la tua presentazione iniziale, è probabile che il selezionatore approfondisca aspetti specifici del tuo percorso, spesso con domande scenario-based o competency-based. Queste domande esplorano la tua sfera comportamentale e il modo in cui affronti le situazioni, il che permette di valutare soft skills, capacità di analisi e la gestione di problemi complessi.

🔸 𝐈𝐥 𝐦𝐞𝐭𝐨𝐝𝐨 𝐒𝐓𝐀𝐑 per rispondere alle domande di competenza e comportamento

Il metodo STAR è uno strumento molto utile per organizzare la tua risposta in modo chiaro e strutturato. STAR è un acronimo che indica i seguenti punti:

S = Situazione: Descrivi il contesto o la problematica specifica che hai affrontato.

T = Task (Compito): Qual era l’obiettivo che dovevi raggiungere?

A = Azione: Quali azioni specifiche hai intrapreso per affrontare la situazione?

R = Risultato: Qual è stato l’esito delle tue azioni e cosa hai imparato da quella situazione?

Questo metodo ti permetterà di rispondere in modo ordinato e professionale, dando al selezionatore una visione concreta di come ti approcci alle sfide lavorative, gestisci il lavoro e reagisci alle difficoltà.

Un colloquio non è solo una verifica di competenze tecniche, ma un’occasione per comunicare il tuo valore come persona e professionista. Prepararsi, essere consapevoli e utilizzare metodi strutturati come SEC e STAR per guidare la conversazione ti consentirà di emergere con autenticità, mettendo in luce le qualità più rilevanti e fornendo al selezionatore una visione chiara di come puoi contribuire alla crescita dell’azienda.